Interviews

Three questions to the leaders of CRCSF (Italy)

Preparing the 3rd stage of CRCSF in Forli, thanks for the great work done by Alan Zanardi (Staff Manager CRCSF), an interview with Frank Martucci, Emanuele Poli and Samuele Cai, current Championship leaders.

FRANCESCO MARTUCCI (Back 2 Back)

1. Are you a pioneer in Italy of fixed gear and criteriums, what do you think of the wide diffusion of races like this?

My first criterium was the November 25, 2010, I had a green bike (converted road frame) wooden wheels, and cornering my pedals were hitting the pavement and I and a horrible gear relation (46×18). Started for fun more than anything else, I’ve always had a passion for cycling, and I haven’t not been slow to find my place in this world. The fixed gear is much like the world of action sports, was quite necessary to broadcast internationally. In our careers insanity tests BMX and Skate but with the requirement, the difficulty and the art of road bike meet together.

2. Let’s talk about the new team.

My new team was born to grow and make my ideas come true next to a friend like Raffaele, he has a lot of years of experience with juniors, like race director and as a bike mechanic. I always look of new things to stimulate me and thanks to your sponsors Oakley, Rapid Inside, Ncs and Xerpai that believe in your project, we have had the chance to make a strong and well organized team.

3. How important is the team in the crits?

I’ve raced a lot a races and I can say that the team is useful at “small” races. While in races like the RHC, even the strong teams can have at most 2/3 riders in the top positions, so I think the team is relatively. For example last year the first two of the final standings were two riders from different teams (Neil and Evan).

Raffaele and I are very prepared and we know very well, Filippo recently decided to incorporate in our team, we try to convey our experience.

EMANUELE POLI (Supernova)

1. Coming from the world of road cycling, what are in your different opinions between road and fixed gear races?

It’s basically always about cycling, the vehicle is the same :). What is certain is that you always have to go to harder and the more you squeeze the more it hurts, as in any type of competition. To race criteriums you have to be a little crazy, knowing sense paths and going all out… and for me it’s the best!

2. Your team Supernova is getting a foothold in the international races, your a lot of riders and your wanting to get good results … how can you manage them your relationship as teammates?

Almost all of them are young, and have always been in the world of cycling. What we try to do is to have fun at the races and training, but we get serious, we all work 100% to get a good result as a team… and if the team does well, it means that person also satisfies you. Not forgetting that this is not a job, it’s our fun!

3. On your victory in the second round of CRCS…

We played at home! Note that the circuit, right next to Deka, we know well. The victory was a perfect combo between teamwork and a touch of luck. My teammates and I have entrusted us starting the race with constant attacks, in a moment of indecision I decided to attack the group but missing many back to the finish line, I gave 110% to defend my take off… and ultimately, it went well!

SAMUELE CAI (Iride Squadra Corse)

1. Your One of the veterans and that always get a good result, how you manage to arrange between family, work and workouts?

Dedication and, of course, sacrifices of all those who are on my side. Ground training in the free time between family and work with them, have clearly focused on my workouts short and intense periods of time, about an hour and a half, but that does not mean a bit of fun, is the most effective way to train for me.

2. Iride Team one of the most successful and admired…

Iride is probably the first fixed gear team that has been established in Europe, is distinguished by the way they live races, competitions and after race “easy”. You can like it or not, but STAY TRUE our motto says it all! The basis of all is that there is a great friendship.

3. Is your experience useful to fight in these types of races or think it is better to have a road base?

Honestly I think both, in my case the MTB experience in tortuous and very fast races has helped me a lot.


VERSIONE ITALIANA

FRANCESCO MARTUCCI (Back 2 Back)

1. Sei stato uno dei precursori delle criterium a scatto fisso, cosa pensi della diffusione che hanno avuto a livello internazionale….

La mia prima criterium a scatto fisso risale al 25 novembre del 2010,lo ricordo ancora, avevo una convertita verde con delle ruote in legno, toccavo per terra col pedale in curva e avevo un rapporto improponibile, 46×18! Mi sono avvicinato a questo sport per scherzo, la passione per la bici l’ho sempre avuta e ci è voluto poco ad ambientarmi in questo mondo! Questo è un ambiente molto vicino a quello degli action sport quindi la crescita che c’è stata negli ultimi anni a livello internazionale era abbastanza prevedibile! 
Le nostre criterium riuniscono la follia e l’esterosità dei contest come la bmx e lo skate e la competitività e il tatticismo delle gare di ciclismo su strada!

2. Come è nato il tuo team?

Il mio nuovo team con cui corro quest anno è nato dalla mia voglia di crescere e veder realizzare le mie idee insieme ad un grande amico quale è Raffaele. La nostra lunga esperienza con le categorie giovanili FCI e UCI, anni passati in ammiraglia come direttore sportivo e altrettanti come meccanico in un negozio di bici insieme alla continua voglia di mettermi in gioco hanno fatto si che questo team diventasse una cosa reale e ben strutturata, grazie soprattutto all’ aiuto di solidi sponsor come Oakley,Rapid Inside Ncs e Xerpa che hanno creduto e continuano a credere nei nostri progetti!

3. Quanto conta la squadra in queste gare?

Di gare ne ho fatte molte e posso dire con certezza che in questo sport il team conta nelle gare minori, un team di 5/6 atleti in una gara con 40 partecipanti sicuramente ha vita più facile di un corridore singolo, mentre nelle importanti manifestazioni come la Red Hook dove vedono più di 200 partecipanti gli atleti che hanno la forza di andare in testa al gruppo non sono molti ed anche la squadra piu numerosa non ha piu di 2/3 corridori che hanno la forza di correre in testa e per questo la squadra conta davvero poco. La prova è che scorso anno i primi 2 della classifica finale sono stati due atleti singoli. Noi siamo in due atleti molto preparati, ci conosciamo bene e cè molto affiatamento, questo risulta piu efficace rispetto ad un team numeroso che diventa anche difficile da gestire.
Abbiamo però inserito un nuovo atleta, Filippo, che ha cominciato da poco a cui stiamo trasmettendo la nostra esperienza!
L’opinine di chi arriva dalla classica BDC

EMANUELE POLI (Supernova)

1. Sei un giovanissimo che arriva dal ciclismo su strada, cos’ha in più o di diverso questo mondo a scatto fisso?

Sostanzialmente si tratta sempre di ciclismo, il mezzo sembra apparentemente simile e comunque bisogna sempre spingere a tutta e le gambe fanno male, con i classici sintomi della competizione. Xo’ c’e’ sempre una cosa che secondo me la differenzia: bisogna essere un po’ matti e bisogna saper tracciare le traiettorie giuste, e forse e’ questa la cosa bella!!!!!

2. Il team Supernova si sta ritagliando un posto nel panorama internazionale, come si armonizza un team con tanti ciclisti forti che vogliono emergere?

Noi siamo un gruppo giovane, di gente che ha sempre masticato ciclismo in tutte le sue forme, ci
divertiamo anche al di fuori delle gare, e quando e’ ora di far sul serio ci mettiamo a testa bassa e in base alle potenzialita’ e alle possibilita’ del team, facciamo la corsa pensando di far bene come squadra e non come singolo e i risultati alla fine vengono sempre fuori, ricordandosi che questo non e’ un lavoro ma divertimento e ogni risultato sara’ sempre un successo!!!!

3. La grande prestazione della tappa di Lugo era stata preparata a tavolin
o o è nata al momento?

La gara di casa e’ stato tutto un evolversi di cose che son nate sul momento, fortuna e tenacia son state la combo perfetta. Io assieme ad alcuni compagni, dovevamo far bagarre a turno per accendere la gara, io son partito nel momento in cui c’era un po’ di indecisione su chi andar dietro, da li anche se mancavano una marea di giri, a testa bassa ho tirato come un somaro finche’ le gambe me ne davano da spingere… a sto giro mi e’ andata bene…poi c’e’ da dire che il circuito di casa lo conosciamo molto bene, dato che tutti i lunedi’ sera ci alleniamo proprio li al Deka!!!!

SAMUELE CAI (Iride Squadra Corse)

1. Sei tra i più “anziani” in grado di arrivare sempre a risultato, hai una grande dedizione, come si armonizzano gli allenamenti e il lavoro?

Come dici tu nella domanda, tanta dedizione, e sacrifici da parte di tutti quelli che mi stanno intorno. Mi alleno nel tempo che rimane tra lavoro e famiglia, ovviamente ho focalizzato i miei allenamenti su percorsi brevi e intensi circa 1 ora e mezzo! questo va un po’ a scapito del sano divertimento di andare in bici.

2. Corri in uno dei team più seguiti e ammirati, perchè Iride riscuote così successo?

IRIDE è uno, anzi forse il primo cronologicamente parlando, team europeo, si distingue per il suo modo di vivere le gare e il fuori gara “Easy”, ma con una concezione tutta sua, può piacere o no… Sicuramente il nostro motto STAY TRUE è centratissimo! Alla base c’è una grande amicizia.

3. La tua esperienza in pista accumulata in età giovanile è stata utile per primeggiare in queste gare o pensi sia meglio avere un backgrond da stradista?

Secondo me ad oggi servono tutte e due le cose. Per quanto mi riguarda al momento l’utilizzo della MTB su percorsi tortuosi fatti ad alta velocità mi sta facendo molto bene.

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About Stefano Rizzardi

Es el macarra del grupo, pero, a la vez, parte muy importante de la revista. Co-fundador y encargado de la mayoría del contenido que se publica en el mag, además de tener grandes ideas y ser un perfecto moderador en los momentos clave. He is the bad boy of the group, but also one of the key elements of the magazine. Co-founder and in charge of most of the content published in the mag, he brings brilliant ideas and he is the perfect moderator when needed.

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Entrevistas Interviews

Tres preguntas a los protagonistas del CRCSF (Italia)

Preparando la 3a etapa del CRCSF en Forlí, tenemos una primicia gracias al gran trabajo que ha realizado Alan Zanardi (Staff Manager del CRCSF), una entrevista con Frank Martucci, Emanuele Poli y Samuele Cai, actuales líderes del Campeonato.

FRANCESCO MARTUCCI (Back 2 Back)

1. Eres uno de los precursores en Italia del piñón fijo y de las critériums, ¿qué opinas sobre la difusión a nivel internacional de carreras como esta?

Mi primer critérium fue el 25 noviembre del 2010, tenía una bici verde (cuadro de carretera convertido) ruedas de madera, en las curvas tocaba con los pedales y llevaba una relación horrorosa (46×18). Empecé más por diversión que por otra cosa, siempre he tenido una gran pasión por la bicicleta, y no he tardado mucho en encontrar mi sitio en este mundo. El piñón fijo es muy parecido al mundo de los action sports, era bastante necesario su difusión a nivel internacional. En nuestras carreras se juntan la locura de las pruebas de BMX y del Skate pero con la exigencia, la dureza y la técnica de las bicis de carretera.

2. Háblanos sobre tu nuevo equipo.

Mi nuevo team nace por las ganas de crecer y realizar mis ideas junto con un gran amigo como Raffaele, que tiene muchos años de experiencia con las categorías juveniles, como director de carreras y también como mecánico. Busco siempre nuevos estímulos y, gracias a nuestros sponsors Oakley, Rapid Inside, Ncs y Xerpai que creen en nuestro proyecto, hemos conseguido crear un equipo fuerte y bien estructurado.

3. ¿Cómo de importante es el equipo en los critériums?

Carreras he corrido muchas y puedo decir que el equipo cuenta más en las carreras “pequeñas”. Mientras que en las carreras como el RHC, hasta los equipo fuertes pueden contar como mucho con 2/3 riders en las primeras posiciones, por eso creo que el team cuenta relativamente. Por ejemplo el año pasado los primeros dos de la clasificación final eran dos corredores de diferentes equipos (Neil y Evan).

Yo y Raffaele estamos muy preparados y nos conocemos muy bien, hace poco decidimos incorporar Filippo en nuestro equipo, trataremos de transmitirle toda nuestra experiencia.

EMANUELE POLI (Supernova)

1. Vienes del mundo del ciclismo de carretera, ¿cuáles son en tu opinión las diferencias entre las competiciones de carretera y las de piñón fijo?

Básicamente siempre se trata de ciclismo, el vehículo es el mismo :). Lo que es cierto es que siempre hay que ir a cuchillo y que cuanto más aprietes más te duelen las piernas, como en todo tipo de competición. Para correr critériums hay que estar un poco loco, saber intuir trayectorias e ir a toda ostia… ¡y para mi es lo mejor!

2. Vuestro equipo Supernova se está haciendo un hueco en el panorama internacional, sois muchos corredores con ganas de obtener buenos resultados… ¿cómo gestionáis vuestra relación como compañeros de equipo?

Casi todos somos jóvenes, y siempre hemos estado en el mundo del ciclismo. Lo que tratamos de hacer es pasarlo bien en las carreras y en los entrenos, pero cuando hay que ponerse serios, trabajamos todos al 100% para conseguir un buen resultado como equipo… y si el equipo lo hace bien, significa que personalmente también te satisface. Sin olvidar que esto no es un trabajo, ¡es nuestra diversión!

3. Sobre tu victoria en la segunda prueba del CRCS…

¡Jugábamos en casa! Hay que decir que el circuito, justo al lado de Deka, lo conocemos bien. La victoria fue un combo perfecto entre trabajo de equipo y un toque de suerte. Yo y mis compañeros nos hemos encargado de encender la carrera con ataques continuos, en un momento de indecisión del grupo decidí atacar aunque faltaran muchas vuelta hasta la línea de meta, entregué el 110% por defender mi fuga…y, al final, ¡me salió bien!

SAMUELE CAI (Iride Squadra Corse)

1. Eres uno de los veteranos que siempre consiguen un buen resultado, ¿cómo consigues organizarte entre familia, trabajo y entrenamientos?

Mucha dedicación y, por supuesto, sacrificios de todos aquellos que están a mi lado. Suelo entrenar en el tiempo libre que consigo entre familia y trabajo, claramente he concentrado mis entrenos en plazos de tiempo breves e intensos, de aproximadamente una hora y media, aunque eso no quita un poco de diversión, es la forma más eficaz de entrenar para mí.

2. Team Iride uno de los más exitosos y admirados…

IRIDE es probablemente el primer equipo de piñón fijo que ha sido fundado en Europa, se diferencia por su forma de vivir las carreras, las competiciones y el after race “easy”. Puede gustar o no, pero nuestro lema STAY TRUE ¡lo dice todo! La base de todo, es que hay una gran amistad.

3. ¿Resulta útil tu experiencia para luchar en este tipo de carreras o crees que sea mejor tener una base de carretera?

Sinceramente creo que ambas cosas, en mi caso la experiencia en MTB en carreras tortuosas y muy rápidas me está ayudando mucho.


VERSIONE ITALIANA

FRANCESCO MARTUCCI (Back 2 Back)

1. Sei stato uno dei precursori delle criterium a scatto fisso, cosa pensi della diffusione che hanno avuto a livello internazionale….

La mia prima criterium a scatto fisso risale al 25 novembre del 2010,lo ricordo ancora, avevo una convertita verde con delle ruote in legno, toccavo per terra col pedale in curva e avevo un rapporto improponibile, 46×18! Mi sono avvicinato a questo sport per scherzo, la passione per la bici l’ho sempre avuta e ci è voluto poco ad ambientarmi in questo mondo! Questo è un ambiente molto vicino a quello degli action sport quindi la crescita che c’è stata negli ultimi anni a livello internazionale era abbastanza prevedibile! 
Le nostre criterium riuniscono la follia e l’esterosità dei contest come la bmx e lo skate e la competitività e il tatticismo delle gare di ciclismo su strada!

2. Come è nato il tuo team?

Il mio nuovo team con cui corro quest anno è nato dalla mia voglia di crescere e veder realizzare le mie idee insieme ad un grande amico quale è Raffaele. La nostra lunga esperienza con le categorie giovanili FCI e UCI, anni passati in ammiraglia come direttore sportivo e altrettanti come meccanico in un negozio di bici insieme alla continua voglia di mettermi in gioco hanno fatto si che questo team diventasse una cosa reale e ben strutturata, grazie soprattutto all’ aiuto di solidi sponsor come Oakley,Rapid Inside Ncs e Xerpa che hanno creduto e continuano a credere nei nostri progetti!

3. Quanto conta la squadra in queste gare?

Di gare ne ho fatte molte e posso dire con certezza che in questo sport il team conta nelle gare minori, un team di 5/6 atleti in una gara con 40 partecipanti sicuramente ha vita più facile di un corridore singolo, mentre nelle importanti manifestazioni come la Red Hook dove vedono più di 200 partecipanti gli atleti che hanno la forza di andare in testa al gruppo non sono molti ed anche la squadra piu numerosa non ha piu di 2/3 corridori che hanno la forza di correre in testa e per questo la squadra conta davvero poco. La prova è che scorso anno i primi 2 della classifica finale sono stati due atleti singoli. Noi siamo in due atleti molto preparati, ci conosciamo bene e cè molto affiatamento, questo risulta piu efficace rispetto ad un team numeroso che diventa anche difficile da gestire.
Abbiamo però inserito un nuovo atleta, Filippo, che ha cominciato da poco a cui stiamo trasmettendo la nostra esperienza!
L’opinine di chi arriva dalla classica BDC

EMANUELE POLI (Supernova)

1. Sei un giovanissimo che arriva dal ciclismo su strada, cos’ha in più o di diverso questo mondo a scatto fisso?

Sostanzialmente si tratta sempre di ciclismo, il mezzo sembra apparentemente simile e comunque bisogna sempre spingere a tutta e le gambe fanno male, con i classici sintomi della competizione. Xo’ c’e’ sempre una cosa che secondo me la differenzia: bisogna essere un po’ matti e bisogna saper tracciare le traiettorie giuste, e forse e’ questa la cosa bella!!!!!

2. Il team Supernova si sta ritagliando un posto nel panorama internazionale, come si armonizza un team con tanti ciclisti forti che vogliono emergere?

Noi siamo un gruppo giovane, di gente che ha sempre masticato ciclismo in tutte le sue forme, ci
divertiamo anche al di fuori delle gare, e quando e’ ora di far sul serio ci mettiamo a testa bassa e in base alle potenzialita’ e alle possibilita’ del team, facciamo la corsa pensando di far bene come squadra e non come singolo e i risultati alla fine vengono sempre fuori, ricordandosi che questo non e’ un lavoro ma divertimento e ogni risultato sara’ sempre un successo!!!!

3. La grande prestazione della tappa di Lugo era stata preparata a tavolin
o o è nata al momento?

La gara di casa e’ stato tutto un evolversi di cose che son nate sul momento, fortuna e tenacia son state la combo perfetta. Io assieme ad alcuni compagni, dovevamo far bagarre a turno per accendere la gara, io son partito nel momento in cui c’era un po’ di indecisione su chi andar dietro, da li anche se mancavano una marea di giri, a testa bassa ho tirato come un somaro finche’ le gambe me ne davano da spingere… a sto giro mi e’ andata bene…poi c’e’ da dire che il circuito di casa lo conosciamo molto bene, dato che tutti i lunedi’ sera ci alleniamo proprio li al Deka!!!!

SAMUELE CAI (Iride Squadra Corse)

1. Sei tra i più “anziani” in grado di arrivare sempre a risultato, hai una grande dedizione, come si armonizzano gli allenamenti e il lavoro?

Come dici tu nella domanda, tanta dedizione, e sacrifici da parte di tutti quelli che mi stanno intorno. Mi alleno nel tempo che rimane tra lavoro e famiglia, ovviamente ho focalizzato i miei allenamenti su percorsi brevi e intensi circa 1 ora e mezzo! questo va un po’ a scapito del sano divertimento di andare in bici.

2. Corri in uno dei team più seguiti e ammirati, perchè Iride riscuote così successo?

IRIDE è uno, anzi forse il primo cronologicamente parlando, team europeo, si distingue per il suo modo di vivere le gare e il fuori gara “Easy”, ma con una concezione tutta sua, può piacere o no… Sicuramente il nostro motto STAY TRUE è centratissimo! Alla base c’è una grande amicizia.

3. La tua esperienza in pista accumulata in età giovanile è stata utile per primeggiare in queste gare o pensi sia meglio avere un backgrond da stradista?

Secondo me ad oggi servono tutte e due le cose. Per quanto mi riguarda al momento l’utilizzo della MTB su percorsi tortuosi fatti ad alta velocità mi sta facendo molto bene.

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About Stefano Rizzardi

Es el macarra del grupo, pero, a la vez, parte muy importante de la revista. Co-fundador y encargado de la mayoría del contenido que se publica en el mag, además de tener grandes ideas y ser un perfecto moderador en los momentos clave. He is the bad boy of the group, but also one of the key elements of the magazine. Co-founder and in charge of most of the content published in the mag, he brings brilliant ideas and he is the perfect moderator when needed.

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